Ognuno, naturalmente, vive Second Life come gli pare, però ho l’impressione che siano tanti coloro per i quali rappresenta un modo per riequilibrare il dentro e il fuori. Ed in fondo i mondi virtuali non nascono soprattutto per questo? Per dare una seconda (appunto) opportunità? Due anni fa, quando Second Life era all’apice del suo successo medianico, era così, ricordo ,che veniva pubblicizzata.
Ma torniamo a me (e che ci potete fare? vi tocca!) e alla mia ricerca forsennata dell’avatar perfetto. Noi esseri umani abbiamo il controllo su alcune cose, nel corso della nostra vita, mentre altre sono completamente e senza rimedio fuori dalla nostra portata. In quanto Italiana e Europea, membro cioè di un mondo che pare tramonti già da almeno duecento anni, non mi sento di condividere l’ottimismo di frontiera che tanto spesso trapela nella cultura dei nostri amici americani. Non credo cioè che tutto sia possibile, basta volerlo, i sogni non diventano necessariamente veri (come true) soltanto perchè vi si crede e vi ci si abbandona con fiducia e impegno. I limiti oggettivi esistono, scoprirlo può essere frustrante, ma accettarlo significa crescere.
Uno di questi limiti oggettivi è sicuramente l’aspetto fisico, che è irrimediabilmente deciso dalla natura, sorte, destino, divinità o come vi piace chiamarlo. Sì, lo so benissimo che ci sono un sacco di mezzi artificiali per migliorarsi: visite ai saloni di bellezza, diete, palestre, chirurgia estetica possono trasformare i brutti anatroccoli, se non proprio in cigni, in anatroccoli carini. Ma la bellezza, quella vera, quella che attira lo sguardo e lo inchioda, quella che non ha bisogno di artifici perché anzi più è stropicciata più è attraente, quella è cosa rara, è dono divino, è un tocco di grazia distribuito a random, indipendentemente da ogni merito o impegno. L’aspetto fisico è la superficie con cui ci immergiamo nel mondo, e proprio questa cosa, il primo impatto che abbiamo con chiunque e qualunque cosa, sorte vuole che non sia decisa da noi, ma da chissà chi o da chissà che cosa.
Bene, a Second Life invece l’aspetto fisico del nostro avatar è frutto di una nostra piena e consapevole decisione. Siamo la natura di noi stessi, possiamo plasmarci come divinità, non solo farci creatori di mondi, ma prima di ogni altra cosa creatori di noi stessi. Prendiamo la materia, skin e shape, e ci plasmiamo e come demiurghi, dando forma al caos, facciamo di noi stessi (sì, vabbe’ , lo so lo so, del nostro avatar) un’opera d’arte.
Credits:
Skin: “River Cream – Summer” by DUTCH TOUCH
Shape: I did it
Eyes: “True Enhance Eyes – Breeze” by Armidi Body
Hair: “Gloria – strawberry” by TRUTH